L’Università di Glasgow ha compiuto un passo significativo verso la fusione tra istruzione e innovazione digitale attraverso il lancio del progetto “Museums in the Metaverse” da 5,6 milioni di sterline.
Con il sostegno finanziario del programma Innovation Accelerator del governo britannico, questa iniziativa cerca di combinare storia, patrimonio e cultura con la realtà estesa (XR), un termine generico che comprende realtà virtuale, realtà aumentata e tecnologie di realtà mista.
Patrimonio storico con innovazione digitale
Questo ambizioso progetto mira a creare una piattaforma XR a due facce. Il primo lato della piattaforma è progettato per fornire accesso virtuale a una vasta gamma di musei, siti storici, oggetti ed esperienze dinamiche. D’altro canto, la piattaforma fungerà da tela per i curatori virtuali, consentendo loro di intrecciare storie amalgamando oggetti e ambienti 3D.
Per portare a compimento questo progetto, l’Università di Glasgow sta collaborando con National Museums Scotland, Historic Environment Scotland e Edify, una piattaforma di apprendimento immersivo. Si prevede che le competenze collettive derivanti da queste collaborazioni contribuiranno in modo significativo al successo dell’esecuzione del progetto.
Il team di Museums in the Metaverse, guidato dal professor Neil McDonnell di Glasgow, riconosce che, sebbene i musei virtuali non potranno mai soppiantare l’esperienza unica delle visite di persona, hanno il potenziale per aumentare l’offerta dei musei tradizionali.
Guardando avanti
Il progetto “Musei nel Metaverso” annuncia una nuova congiuntura in cui il patrimonio incontra l’innovazione digitale, incarnando un approccio lungimirante all’istruzione e all’impegno culturale. Promuovendo una relazione simbiotica tra i musei fisici e il regno digitale, l’Università di Glasgow, insieme a collaboratori chiave, intraprende un percorso per ridefinire il modo in cui interagiamo e preserviamo la storia.
Questa iniziativa non solo mette in mostra il potenziale di trasformazione delle tecnologie di realtà estesa, ma pone anche solide basi per arricchire l’interazione del pubblico con i beni culturali. Mentre il mondo digitale e quello fisico continuano a convergere, progetti come questo sottolineano la narrativa in evoluzione dell’istruzione e della conservazione del patrimonio nell’era digitale.